Alan Leo

Volendo esemplificare come i precetti astrologici vengano applicati da taluni astrologi di scuola per così dire moderna, proponiamo il ritratto astrologico di Alan Leo, padre riconosciuto della moderna astrologia, stralciandolo da uno dei migliori manuali, ormai introvabile, pubblicati in anni non lontani (cf. Marcia Moore, Mark Douglas, Astrology, the Divine Science, York Harbor [Arcane Publications] 1978, pp. 638-653. - Tre puntini tra parentesi quadre segnalano gli omissis).


Alan Leo […] nacque a Londra, in Inghilterra, il 7 agosto 1860 alle 6.00 circa del mattino e fu regolarmente battezzato con il nome di William Frederick Allan. Nell'originaria carta natale ascende il primo grado della Vergine, mentre Sole, Mercurio, Giove e Saturno occupano la carmica XIIª casa nell'igneo segno fisso del Leone. Con questi quattro importantissimi pianeti così prossimi al grado che sorge, fu per lui naturale operare nella vita di proprio arbitrio fino ad arrivare a cambiare il nome in quello di Alan Leo e a rettificare l'ora di nascita anticipandola alle 5.49 così da portare l'Ascendente all'esatta congiunzione con Saturno. Per le ragioni che esporremo, abbiamo preferito mantenere all'Ascendente la Vergine.

I primi anni
Alan Leo ebbe buoni motivi per ritenersi figlio di Saturno; infatti, la sua vita venne rigidamente disciplinata fin dall'inizio. La madre era una beghina dalla mente ristretta, il cui stucchevole e bigotto asservimento al dovere era alimentato dalla sua devozione ad una fanatica setta religiosa […]. Benché nato dopo che i genitori erano sposati già da sette anni, Alan ebbe presto un fratello ed una sorella. All'età di cinque anni il tempo del piccolo Alan era interamente assorbito da una dura corvée domestica. Per la madre, irremovibilmente convinta che il divertimento e lo svago fossero strumenti del male, solo il diuturno lavoro poteva tenere a distanza Satana; dal canto suo, ella si alzava sempre alle 5.00 del mattino e dedicava due ore alla preghiera prima di accingersi alla quotidiana lotta per accudire ai corpi e salvare le anime della sventurata prole. Alla fine, il marito, stanco dei modi dispotici della consorte, se ne andò all'estero, inviando alla famiglia un modesto contributo, ma di fatto rinunciando ad interferire nella vita dei figli. Alan Leo […] non giocava mai con gli altri bambini, né aveva tempo per lo svago e i giochi. Le uniche pause all'impegno di badare ai fratellini erano le graditissime visite ai nonni. Tuttavia la madre che non poteva fare a meno di lui troppo a lungo, lo andava a riprendere poco dopo, per rimetterlo al lavoro. Quindi, egli frequentò un'ottima scuola e fu uno studente diligente; a quindici anni, però, il tempo della scuola finì. Trovò quindi lavoro come commesso in una drogheria: dormiva dove lavorava e passava l'intero salario alla madre. […] "La domenica - diceva - era un giorno atroce in casa nostra"; […] giochi e divertimenti erano rigorosamente taboo. La vicinanza di Saturno all'Ascendente ben delinea l'austerità degli anni formativi di Alan Leo; fu solo dopo che il pianeta compì la sua progressione sull'orizzonte orientale - nel mezzo dei trent'anni - che il suo fardello cominciò ad alleggerirsi. D'ordinario, le persone dominate da Saturno hanno un'infanzia infelice, ma prosperano negli anni successivi e godono d'una vecchiezza agiata.
Il contrasto non componibile tra i genitori di Alan Leo è indicato dalla stretta opposizione fra Marte, che regge la IVª casa della madre, e Venere, che regge la Xª casa del padre: la madre fu dunque l'aggressiva organizzatrice della famiglia (Marte in Capricorno), mentre il padre batté in ritirata di là dal mare (Venere in Cancro). Poiché questa opposizione quadra la Luna, furono i primi anni quelli maggiormente sofferti dal sensibile bimbo. Il modo in cui Alan Leo seppe sopportare la disciplina impostagli fin dall'infanzia e continuò del pari a dimostrarsi strenuo lavoratore al servizio dei suoi simili, suggerisce quale più probabile Ascendente il segno della Vergine. Una nascita poco dopo le 6.00 ancora vede Saturno sufficientemente vicino all'orizzonte orientale per dare conto e della coscienza e del senso di responsabilità e dell'autocontrollo di Alan.
Una carta natale con Saturno esattamente sull'Ascendente in Leone non spiegherebbe la capacità tipicamente verginiana di gestire un grandissimo numero di piccoli dettagli, né la volontà di svolgere umili lavori domestici e neppure certe particolarità […] come l'essere non fumatore, astemio, vegetariano e, per lungo tempo, celibe. Inoltre, Saturno sul grado ascendente lo avrebbe reso meno attraente: infatti, in Iª casa questo pianeta tende a conferire un aspetto piatto, mentre in XIIª più verosimilmente si manifesta quale inconscio senso del destino. […] Se Plutone fosse stato già scoperto, il nostro eroe avrebbe potuto imputare i molti traumatici rovesci personali e finanziari allo stretto quadrato di questo pianeta con Giove e il Sole, e non avrebbe allineato Saturno con l'Ascendente al fine di spiegare i suoi problemi. Così, a sedici anni si trovava a Liverpool senza un soldo e senza amici, ma dodici mesi dopo aveva un buon posto. Se a diciotto era di nuovo ridotto in povertà, a venti dirigeva una drogheria che impiegava diversi commessi. A ventidue fu rovinato dalla disonestà di un collaboratore, ma a venticinque lo troviamo responsabile di una ditta produttrice di macchine da cucire. Poi, ancora una volta non per colpa sua, cadde in disgrazia. Ebbene, solo quando s'avviò verso la sua vera vocazione, l'astrologia, l'ascesa alla celebrità non ebbe più intoppi; in termini astrologici cominciò a superare l'aspetto negativo del quadrato in questione, utilizzandone le energie in modo costruttivo col fare soldi (Giove) per mezzo del suo intuito psicologico (Plutone). Va peraltro osservato che i rovesci finanziari possono essere altresì ascritti a Nettuno, nell'VIIIª casa degli affari, in sesquiquadrato col Sole. […]

Scoperta dell'astrologia
Quando l'astrologia cominciò ad occupare seriamente i suoi interessi, Alan Leo aveva già superato i vent'anni. Mentre dirigeva l'attività di una drogheria, il superlavoro gli procurò una malattia misteriosa. Non fidandosi dei medici ortodossi, si recò da un erborista raccomandatogli dalla sua affittacamere. Con grande stupore di Alan Leo quel professionista, tale dottor Richardson, dopo avergli chiesto data, ora e luogo di nascita, procedette al calcolo di una carta astrologica. Alla fine sentenziò: "Lei soffre di disturbi renali, ma in tre settimane circa starà di nuovo bene". Compilando la ricetta, l'erborista chiese ad Alan di ragguagliarlo di lì a una settimana. Come il dottor Richardson fosse arrivato alla diagnosi detta non è noto. Tuttavia, l'astrologo d'oggidì può notare che il segno della Bilancia, correlato ai reni, è vuoto e fronteggia il quadrato a T fra Marte, Venere e Luna, dunque nella condizione di riflettere la pressione negativa di una tale logorante configurazione. Si sa che le persone nate nei segni di fuoco (soprattutto in Ariete) sono inclini alle complicazioni renali. Va aggiunto che Marte, afflitto in Capricorno, avrebbe più tardi procurato ad Alan fastidiosi reumatismi.
La cura ebbe buon esito ed Alan, sotto la guida del dottor Richardson, divenne un assiduo studente di astrologia. […] Nel 1888 a Londra un certo Fowley fondò una rivista mensile chiamata "Astrologer". La rivista richiamò l'attenzione di un certo numero di appassionati, ma presto fallì. Il 21 novembre 1889 Alan Leo e F.W. Lacey (Aphorel) si proposero di salvare il periodico virtualmente defunto e, ribattezzatolo "The Astrologer's Magazine", pubblicarono il loro primo numero il 1° agosto 1890. Per invogliare quanti poco o nulla sapevano di astrologia ad accostarsi all'argomento, venivano offerti ai sottoscrittori dell'abbonamento annuale brevi oroscopi gratuiti. Nonostante entrambi avessero già un lavoro impegnativo che li lasciava liberi solo nel fine-settimana, tra il 1890 e il 1894, arrivarono a compilare quattromila oroscopi con le relative interpretazioni: Leo erigeva le carte del cielo e Lacey redigeva le interpretazioni. Nel luglio del 1894 si trovarono ad un bivio e le loro strade, pur in modo del tutto amichevole, si separarono: Lacey si ritirò per motivi professionali, mentre Leo continuò da solo. Nell'agosto del 1895 cambiò il nome della rivista in "Modern Astrology" e cominciò ad estendere la sua attività.
Fu Lacey a persuadere Alan Leo a sostituire il segno della Vergine, fino ad allora utilizzato come Ascendente, con quello del Leone; ma se avesse saputo che la principale attività dell'amico avrebbe implicato scrivere, pubblicare, insegnare e tenere conferenze, tutte attitudini della Vergine, probabilmente non lo avrebbe fatto. Anche se la congiunzione Sole-Mercurio-Giove segnala una notevole inclinazione letteraria, a stento può dare conto della capacità di selezionare e ordinare migliaia di minuti dettagli, capacità che permise a Leo di sviluppare un coerente sistema astrologico.
Proprio come i verginiani, che sono i lavoratori per antonomasia, Alan Leo non evitò mai il dovere. Annie Barley, sua assistente, diceva di lui: "Il lavoro era la molla principale di ogni sua azione. Spesso, in presenza di persone che non avevano un rapporto diretto con il suo lavoro, assumeva un atteggiamento bonariamente scherzoso che però lasciava cadere subito dopo che quelli se ne fossero andati, per assumere un'espressione che significava: "Adesso è ora di tornare a lavorare". Per lui il lavoro era tutto, il resto non contava nulla".
Nonostante la serietà degl'intenti il carattere di Leo era più sanguigno di quanto ci si potrebbe aspettare osservando un tema in cui Saturno fosse esattamente sull'Ascendente. H.S. Green, un suo vecchio amico, ne dà la seguente descrizione: "Una delle caratteristiche più evidenti era l'estrema gaiezza accompagnata ad un'esuberante vitalità. Quando capitava di andarlo a trovare in ufficio in una grigia giornata invernale, mi diceva che la stanza gli pareva come inondata dalla luce del sole, tanto che trovava difficile rendersi conto che in realtà di sole non ve n'era affatto". […]

Matrimonio e teosofia
Nel settembre del 1895 Alan Leo sposò Bessie Phillips (1858-1931), un'unione cui ella acconsentì alla sola condizione che restasse platonica. (Un precedente matrimonio, in cui l'altro coniuge s'era dimostrato poco disposto ad attenersi ad un tale vincolo, era stato annullato con la motivazione che le di lui condizioni fisiche rendevano impossibile la relazione matrimoniale.) Bessie Leo aveva esercitato la chiromanzia, la frenologia e la fisiognomica; tuttavia, la maggior parte del tempo l'aveva impiegata a curare l'anziano padre dal pessimo carattere, il quale aveva reso la vita della figlia tanto miserevole quanto la madre di Leo aveva reso quella del figlio. […] Finalmente, Bessie Leo ebbe dall'irascibile padre una modesta eredità. Siccome però il vecchio non morì se non all'età di 102 anni, quando cioè aveva dissipato gran parte dei suoi averi, il denaro non fu tanto utile quanto sarebbe potuto esserlo. L'VIIIª casa di Alan Leo, che indica i denari del partner, cade nel nettuniano segno dei Pesci, e Nettuno vi si trova collocato in sesquiquadrato con il Sole. Per molti anni il suocero di Leo rifiutò d'accettare che il matrimonio della figlia fosse avvenuto al di fuori della sua fede ebraica, ma alla fine si ammorbidì e i due divennero buoni amici.
Bessie Leo sembra essere stata una donna emotivamente inibita, come ci si può attandere da un Sole e da una Venere in quadrato a Saturno, nonché da un Sole che quadra la Luna in Capricorno; ma quali che fossero le sue prerogative, fu comunque apprezzata dal marito. L'eminente astrologo Charles Carter, solitamente il più moderato dei gentlemen, ebbe a dire di lei: "Era posseduta dalla brama di potere, ma era del tutto incompetente e molto indolente. Ciò la disponeva ad interferire costantemente e vanamente". […]
Evidentemente Alan Leo non poteva sfuggire ai modelli che lo attraevano verso donne dalla forte volontà. Per lo meno Bessie si consacrò all'attività del marito e gli fu di grande stimolo nell'interessarlo alla teosofia. Nel numero di maggio del 1907 di "Modern Astrology" Leo scrisse: "Devo ammettere d'avere approfondito non poco l'aspetto esoterico dell'astrologia, poiché, ad essere sincero, è il solo che m'interessi davvero".
Con quattro pianeti nella XIIª casa delle cause occulte in trigono con la Luna nella IXª casa della filosofia, Alan Leo era destinato ad immergersi nelle profonde acque dell'occultismo. Benché fosse riuscito a fare dell'astrologia un'attività remunerativa, egli la considerò sempre un'arte sacra. […] Nella routine giornaliera il peso di questa XIIª casa si manifestava nel bisogno di trovare il tempo per suonare il pianoforte, per passeggiare in giardino e per meditare. La sua vita privata era solitaria fino alla clausura e, a differenza del tipico Leone, raramente intratteneva ospiti. Forse l'atteggiamento possessivo della moglie gli forniva un pretesto per indulgere al suo naturale riserbo e restare solo.
Poiché il Leone è un segno artistico, la presenza di quattro pianeti nel segno in casa XIIª indica un talento artistico latente. Tuttavia, con la Vergine all'Ascendente, Alan Leo sodisfaceva a questo aspetto della sua natura in privato, presentando agli altri la parte più pratica e metodica.
Tradizionalmente la XIIª casa riguarda i "nemici nascosti". Fin dal principio della sua attività lavorativa colleghi privi di scrupoli (Mercurio congiunto a Saturno) causarono ad Alan Leo la perdita di diversi lavori. Più tardi i suoi nemici cominciarono a contarsi all'interno dell'autorità costituita (Sole e Saturno in Leone) per la quale l'astrologia non era che un'arcaica superstizione. Nondimeno Alan Leo credeva d'essere guidato e protetto da esseri superiori (Giove in Leone) che operavano dietro le quinte.
Venere in Cancro convalida l'affermazione di Bessie Leo, secondo cui "Alan Leo amava la casa e nella routine casalinga era sempre disponibile, quanto una donna: quando si verificava uno di quei frangenti domestici che capitano occasionalmente in tempi come questi in cui il personale scarseggia, egli colmava il vuoto con gioia e in modo ineccepibile".
Dacché Venere è anche nell'XIª casa dell'attività di gruppo, Alan Leo ebbe molti solidi legami e faceva parte di numerose associazioni. Tuttavia detta naturale socievolezza veniva repressa dalla congiunzione di questa Venere con il Saturno di Bessie e dal quadrato del Sole di lei con la Luna di lui in Ariete. Di qui, ella non era benvoluta dagli amici di Alan. Siccome Venere regge il Medio Cielo, molti degli amici di Leo furono persone con le quali v'era un legame professionale.

Il successo professionale
L'attività di Alan Leo prosperò dopo il matrimonio, aiutato e incoraggiato dalla sua coorte teosofica. Gradualmente essa si espanse fino ad includere pubblicazioni di libri, corsi per corrispondenza e una società astrologica. Nel 1903 dava lavoro a nove persone. Il successo di Leo derivò in gran parte dalle sue notevoli capacità logiche e razionali (Mercurio congiunto a Saturno). Era determinato a promuovere un sistema di astrologia facilmente comprensibile, fai-da-te, piuttosto che dispensare pronunciamenti autoritari. Suo scopo era quello di consentire allo studente di sviluppare la propria capacità di interpretare e non solo di mandare a memoria un gran numero di regole recuperate dal passato come fossili.
Leo fu il primo a produrre in serie oroscopi non dispendiosi. Le interpretazioni individuali erano compilate sulla base di preconfezionate descrizioni relative alle varie posizioni e ai vari aspetti planetari, cosicché tutto ciò che i suoi collaboratori dovevano fare era di assemblare le descrizioni appropriate. Questi oroscopi, per così dire, a incastro costavano uno scellino e spesso preludevano ad un lavoro più remunerativo, come pure alla vendita di libri. In tre anni la Leo & Co. spedì ventimila oroscopi prefabbricati, dando inizio ad una tendenza che si è venuta sempre più sviluppando e che ai giorni nostri s'è tramutata nell'astrologia computerizzata. Gli oroscopi prefabbricati non potevano contenere l'imprescindibile sintesi del tema, ma per uno scellino la gente riceveva il giusto controvalore. Quanti desideravano maggiori ragguagli venivano incoraggiati ad acquistare i sette grossi manuali di Alan Leo, che ancora oggi costituiscono opere astrologiche di riferimento. Numerosi volumi minori più altre pubblicazioni ed opuscoli scritti sotto la sua supervisione accrescevano la sua produzione letteraria.
Con Venere, signora del Medio Cielo, in Cancro, segno delle masse, Alan Leo cercò sempre di rivolgersi al pubblico piuttosto che ad una ristretta élite tecnicamente qualificata. Egli fu l'iniziatore di un tipo di interpretazione oroscopica da preparare come una ricetta di cucina, nella quale i diversi ingredienti venivano presentati in modo tale che ciascuno poteva con poco studio miscelarli da sé, riuscendo a trarne un insieme passabilmente accurato. Poiché Venere è un pianeta femminile, erano soprattutto donne le acquirenti dei suoi libri e le sostenitrici dei suoi gruppi. Di più, la sua fedeltà agli insegnamenti propalati da Helena Blavatsky e Annie Besant gli attirarono le simpatie di un numero crescente di teosofi che divennero i più zelanti sostenitori della sua opera. Siccome la moderata Venere è opposta a Marte in Capricorno, i guai di Alan Leo provenivano spesso dalle autorità. Nel maggio del 1914 fu perseguito per predizione del futuro, ma se la cavò per un cavillo legale. Fu nuovamente condotto davanti al giudice nel luglio del 1917 e ricevette una multa di venticinque sterline. Comunque, le disavventure giudiziarie ebbero verosimilmente un risvolto positivo, poiché Leo si vide costretto a riconsiderare i suoi insegnamenti in termini psicologici a svantaggio della previsione diretta (una pratica quanto meno discutibile).
Urano, il pianeta delle scoperte sensazionali, nel letterario segno dei Gemelli e nella Xª casa della carriera, mostra che Alan Leo era nato per dedicarsi ad una professione insolita; inoltre, è in sestile sul punto mediano del trigono fra la congiunzione Giove-Sole e la Luna, concretando così le energie della XIIª casa dell'occultismo e della IXª casa della filosofia in un successo riconosciuto. Nove pianeti su dieci sopra l'orizzonte favorirono il suo mandato di presentare l'astrologia davanti agli occhi di tutti. D'altro canto Marte, l'unico pianeta sotto l'orizzonte, trovandosi nella Vª casa dell'autoespressione ed esaltato in Capricorno, gli consentì d'impiegare tutta la forza della sua personalità a vantaggio delle sue ambizioni. La quinconce, poi, tra Marte e Mercurio in Leone gli fece cogliere il successo con mezzi letterari.
Il punto più forte del tema è il trigono tra la Luna in Ariete e la congiunzione multipla Sole-Giove-Mercurio-Saturno. Questi cinque pianeti in segni di fuoco dotarono Alan Leo dello zelo nonché dello spirito d'iniziativa necessari per adempiere la sua singolare missione. L'Ariete sulla cuspide della IXª casa lo spinse ad un numero considerevole di viaggi corroboranti, inclusi due soggiorni in India, e lo rese anche un leader nel regno delle idee. La Luna alla fine dell'VIIIª casa indica che fu il denaro della moglie a permettergli di abbandonare il vecchio lavoro e diventare un pioniere nel campo dell'astrologia. Poiché la Luna è pure sul lato nascosto della IXª casa, ispirò Alan Leo a trasmettere la sua filosofia al grande pubblico e a confidare nelle capacità dell'uomo comune di cogliere verità astratte. […]
Se Saturno in Leone fosse sull'Ascendente, ci si aspetterebbe che fosse insorto un complesso di potenza. Ma Alan Leo, che poi divenne la maggiore autorità nel suo campo, non ebbe complessi di questo tipo; molto semplicemente si sentiva l'umile servitore delle Potenze che governano l'Universo. Anche se le grandi capacità intuitive sono tipiche di un Giove congiunto al Sole in Leone, tuttavia la pletora dei minuti dettagli che infittiscono i suoi libri, è di gran lunga più specifica della Vergine. Il verginiano dispone i fatti nel loro proprio ordine, esattamente come Alan Leo riuscì a fare nei suoi manuali, ove si analizzano e si classificano separatamente tutti i fattori che compongono un oroscopo, riducendo una gran massa di dati in un quadro sistematico. […]

Il significato dell'opera di Alan Leo
Nel tema di Leo i cinque pianeti in segni di fuoco spiegano la sua immensa vitalità; tuttavia solo un Ascendente in Vergine potrebbe giustificare il suo amore per la purezza. […] Fra i molti gruppi che egli fondò e sostenne, vi fu un Istituto astrologico per la diffusione dell'astrologia e delle verità collegate, il cui scopo era di "purificare e ristabilire l'antica scienza dell'astrologia". Complementari a questo v'erano una indipendente Società astrologica, una Loggia astrologica della Società teosofica, e la Loggia massonica Hermes. Inoltre preparò una serie completa di lezioni per corrispondenza destinate a coloro che non potevano presenziare agli incontri.
Alan Leo fu il precursore di una nuova specie di astrologi, che consideravano l'astrologia non solo come una scienza previsionale, ma anche come un mezzo per dare scopo e significato alla vita. Per lui lo Zodiaco era il sentiero evolutivo dell'anima. […] Maturando la comprensione dell'astrologia, Leo si interessò meno ai fatti che scandiscono la vita di una persona, preoccupandosi piuttosto di indicare come riplasmare il carattere in accordo con i piani e gli scopi dell'Io superiore. Sosteneva infatti che l'uomo poteva cooperare con le forze che ne determinano il destino, senza dover restare una pedina del fato. […]
Alan Leo scrisse una volta le seguenti parole ad una donna che - egli l'aveva capito - stava per fare cattivo uso delle sue conoscenze astrologiche: "Signora, avete in animo di compiere un atto immorale, ed io non posso aiutarvi; vi avverto, però, che un giorno vi pentirete amaramente d'aver seguito una strada tanto indegna. Il consiglio che vi do è di andare a casa e nel segreto della vostra stanza di cadere in ginocchio e pregare ardentemente che Dio possa perdonarvi oltre che darvi la forza di percorrere sentieri di giustizia". La donna rimase scossa dal fatto ch'egli avesse inteso i suoi segreti propositi; in seguito, però, lo ringraziò per averla indotta a seguire disegni migliori. Benché Saturno all'Ascendente disponesse Alan Leo a credere implicitamente alla Legge cui uomini e pianeti sono soggetti, il suo pensiero era comunque pervaso da una fede luminosa, che gli faceva rievocare spesso le parole di Ella Wheeler Wilcox: "Qualsiasi cosa sia, è per il meglio". Verso la fine della sua vita, mentre era perseguito dall'autorità giudiziaria per predizione dell'avvenire, gli fu chiesto: "Adesso, Alan, come puoi ancora affermare che "qualsiasi cosa sia, è per il meglio"?". Ebbene, con immutato ottimismo egli rispose: "Sì! È tutta esperienza e, perciò, dev'essere per il meglio: ho sicuramente da trarne qualche insegnamento". […]
Saturno è un pianeta che guarda al passato; quindi Alan Leo si considerava il restauratore di una scienza degeneratasi nel tempo più che un innovatore. Era suo espresso desiderio introdurre la logica e la ragione nel complicato guazzabuglio degli aforismi tramandati dalla tradizione e riformulare così la scienza dei profeti babilonesi, i quali credevano che esistesse un'affinità tra le stelle e le anime degli uomini e che l'anima fosse una favilla dell'essenza stellare. […]
Anche se Alan Leo ha lasciato fiumi di parole sull'astrologia, il suo maggior contributo non sta in ciò che ha scritto, bensì in ciò che egli fu. […] Nell'oroscopo di Alan Leo, Marte è la punta di un cuneo che convoglia le energie dei nove pianeti sopra l'orizzonte attraverso la Vª casa dell'autoespressione. (Nella carta natale la Vª casa corrisponde al quinto segno, il Leone.) Questa ineluttabile configurazione permise ad Alan di vedere realizzate le sue idee, anche se la posizione di Marte in Capricorno lo rese attento e metodico nel pianificare quanto l'ispirazione gli suggeriva. Con quattro pianeti nell'introspettiva XIIª casa egli richiamava l'ispirazione dalle profondità della psiche, mentre con un estroverso Marte che fungeva da obiettivo, sapeva come irradiare quella luce nel mondo.

Il trapasso
Alan Leo esalò l'ultimo respiro a Bude in Cornovaglia, Inghilterra, alle 10.00 circa, ora estiva, del 30 agosto 1917. Il suo decesso è segnalato dall'esatta (entro un primo di grado) congiunzione del Saturno di transito, pianeta dell'atto conclusivo, sul Giove natale in XIIª a 8°25' in Leone. Tale congiunzione generalmente indica l'inizio di un nuovo ciclo di prove.
La morte di Alan Leo fu attribuita a un colpo o a un collasso, e fu un inatteso e tipico evento uraniano. La subitaneità del trapasso può essere imputata alla congiunzione del Giove di transito, a 9°57' in Gemelli, con l'Urano di nascita, a 11°24' in Gemelli; transito che scaricò le energie del trigono che il Sole di progressione stava per chiudere con lo stesso Urano natale.
Nello stesso momento il Giove di progressione applicava per corpo il Mercurio natale in XIIª segnalando la probabilità di annunci importanti ma segreti. Il Nettuno di transito, che non solo regge l'VIIIª casa della morte ma vi è pure domiciliato, si trovava a 5°48' in Leone, molto vicino al Giove natale, e s'apprestava a transitare su Sole, Mercurio e Saturno di nascita. Se è vero - come alcuni astrologi hanno supposto - che l'oroscopo continua ad operare anche dopo la morte, allora Alan deve aver ottenuto un soggiorno quanto mai piacevole nel "mondo dei cieli" con dette vibrazioni nettuniane spiritualizzanti. Virtualmente tutti gli aspetti maggiori connessi con il decesso coinvolgono congiunzioni a/da Giove, "il benefico maggiore". Tali aspetti espansivi, più che il trigono del Sole di progressione e della Venere di transito con l'Urano natale, resero il trapasso rapido e facile.
L'unico aspetto tecnicamente negativo fu il transito di Marte sull'opposizione natale Marte-Venere, transito che aveva raggiunto piena forza la mattina del 27 agosto, quando, dopo essere stato in eccellente salute, Alan lamentò di sentirsi febbricitante e di avere freddo. "Ho preso - disse - un colpo di freddo". Evidentemente il transito di Marte rappresentò l'insorgere della causa circostanziale di morte, essendo già fuori della sua orbita d'influenza quando Alan di fatto abbandonò il corpo. […]

[© trad. di Franco Luigi Viero]